Piazza, ditte, CNA, politica, chiusura.

Senza impresa non c’è Italia

ABBIAMO PERSO LA PAZIENZA.

60.000 lavoratori autonomi, provenienti da tutta Italia, si sono ritrovati a Roma il 18 febbraio 2014, per urlare a tutta voce che non ce la fanno più.
La loro voce è solo l’eco di tutte le piccole e medie imprese strozzate dalla crisi, dalle tasse inique, dalla mancanza di accesso al credito, dalle dilazioni dei pagamenti degli enti pubblici, dal costo degli oneri contributivi dei dipendenti e dalla sleale concorrenza della grande distribuzione che gode spesso di regimi fiscali agevolati.

Rete Imprese Italia, con la collaborazione di Cna, Lapam, Confesercenti, Confcommercio, Casartigiani e Fam, ha organizzato la manifestazione a cui hanno partecipato dalla provincia di Modena circa 700 artigiani, commercianti e imprenditori. Nel puro stile imprenditoriale, non c’è stato né un tafferuglio, né uno scontro con la polizia, né una vetrina sfasciata, nemmeno un cassonetto bruciato… Tutto si è risolto in una manifestazione pacifica e civile (forse troppo pacifica per essere efficace, dice qualcuno) volta ad attirare l’attenzione dell’opinione pubblica e soprattutto dei politici che devono smetterla di pensare solo ai loro interessi, ma accorgersi si cosa succede nel mondo reale ove ogni giorno chiudono centinaia di attività artigianali, commerciali e di servizi. Al grido unanime “Abbiamo perso la pazienza, ma non la speranza” tutti questi lavoratori hanno lasciato le loro imprese per un giorno intero consapevoli che con la collaborazione e il sacrificio di tutti (politici in primis) l’Italia può ripartire rimettendo in moto quel motore che l’ha sostenuta in tutti gli anni di floridità economica: le piccole e medie imprese.

 

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